Wednesday, 9 September 2009

amami!

Sembra che ci diciamo l'un l'altro: "amami!", e in realtà ci stiamo dicendo: "sopportami! sii la sentina del peggio di me stesso! risarciscimi di tutto quel che non ho avuto, e lascia che prenda su di te vendetta di ogni male che mi è stato fatto".
E il bello è che promettendo amore promettiamo esattamente questo: di accettare ogni immondizia, ogni lordura dell'altro, essere quello, l'unico, a cui queste cose si possono mostrare, che anzi queste cose deve accettare e deve, e non può, redimere.
Quanta lordura sei disposto ad accogliere sarà la misura del tuo amore. E prometterai, prometterai, un risarcimento impossibile, e che non avrà mai fine. Che non avrà mai fine perché è un risarcimento impossibile - eppure, se sarai amato, resterai sempre la cifra, il simbolo mai riunificato di questo risarcimento impossibile: e l'altro ti odierà, perché non mantieni la promessa, e ti amerà, perché hai in te quella promessa.

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