è vero, sono tempi in cui parlare di alberi è un delitto, senza il quasi, perché su troppe stragi comporta il silenzio.
Comporta il silenzio su una strage atroce, Gaza, che ora che non possiamo non vederla ci indigna e ci riempie di collera.
e dopo?
che fare con la collera?
che fare con i pugni, la poesia, gli uccelli?
ne facciamo una bella manifestazione, così dopo torniamo a casa soddisfatti?
o una bella canzone da riascoltare per il piacere di dire "io c'ero"?
Meglio parlare di alberi, allora, è più onesto.
O diffondere un po' d'informazione un po' meno censurata, è decente.
Io preferisco cercare risposte alla domanda: che fare con la ragione, il dolore, le colombe?
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