La filosofia, quindi, non è assimilabile a una tecnica. Semmai la filosofia è un’arte: una pratica volta non alla ricerca dell’utilità, ma alla ricerca della bellezza, della ricchezza di senso. Se la filosofia è un’arte, si tratta però di un’arte il cui prodotto non è propriamente un’opera d’arte,una “cosa” del mondo. Perché la filosofia è un’arte performativa, che realizza performance. Quel che intendo dire è che i prodotti della filosofia non sono primariamente quelle opere d’arte che sono i testi filosofici. I testi filosofici non sono altro che discorsi filosofici in forma scritta e, come vi ho detto, la filosofia è fatta di discorsi (pubblici, razionali e liberi): proprio perché è fatta di discorsi, proprio perché è discorso, la filosofia non produce discorsi – o almeno non produce soltanto discorsi. La filosofia produce, semmai, innanzitutto soggetti. La filosofia “produce” (tra virgolette) innanzitutto quel soggetto che è il filosofo che la pronuncia: “produce” (sempre tra virgolette) una forma di vita umana, la vita filosofica, che trova nella libertà di discussione, e quindi nella libertà di pensiero, il proprio senso e la propria bellezza.
(Lorenzo Bernini, testo della lezione tenuta in Galleria Vittorio Emanuele a Milano il 31 ottobre 2008)
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