Caro Francesco
spesso, in momenti come questo, ho un ricordo di te, perché è una bella notte, colma di vento di marzo e di pioggia di primavera.
"perché è una bella notte
e questo cielo non ha altro dove".
Questi momenti ti appartengono, e con te appartengono ad altri, perché, come sui giorni del calendario si affastellano sassolini di colore diverso, così in questi momenti si affastellano volti, voci, pensieri.
Il pensiero di stasera è che, in un senso molto importante, non è vero che questo cielo non ha altro dove.
Solo il cielo del paradiso, dove tutti i sogni sono realizzati, e l'incompiuto e il disperso non hanno più luogo: solo quel cielo non ha altro dove. Ma in notti come queste, nelle ore di un simile tempo, questo cielo mostra altri cieli, che sono presenti nell'aria che respiriamo e in cui vibra l'idea di felicità. Il condominio che ho di fronte, in questi momenti è ben chiaro, potrebbe essere un bosco, e da questo bosco traspira un silenzio che è possibile ascoltare, soltanto velato dal rumore del traffico.
Così come ogni attimo di felicità mostra che dietro, sotto, dentro tutto il nostro essere per lo scambio e stare come merci uno di fronte all'altro, sotto tutto questo, in un altro luogo da quello della sottomissione e della lotta, ma nello stesso luogo, c'è il lavorare a se stessi, l'imparare dagli altri, l'esprimersi, l'essere con gli altri,
Tutto questo, come il grande viale di tigli che talvolta attraverso, è ben visibile a un'anima attenta, ma non solo ad essa. Spinoza diceva che gli uomini ben sanno di essere uguali, e che per sottometterli è necessario un artificio sempre rinnovato. L'uguaglianza, la tensione ad essa, la coscienza della sua naturalezza e, a tratti, la sua realtà, scorrono costantemente come ciò che dovrebbe essere dietro, sotto, dentro la sottomissione, ma vi scorre come altro cielo che con quello della sottomissione non ha nulla a che fare, che appartiene alla società senza classi e "non può essere realizzato con un programma minore".
A questo cielo noi, che abbiamo buona vista, apparteniamo.
non c'è nulla di più struggente che dire le verità che ti urgono dentro. Simona, amo queste cose che sai scrivere e come le sai scrivere, amo questa tua sensibilità umana, troppo umana... Simona, lo posso dire?... ti voglio bene... e vorrei fossero in molti a volertene per queste tue belle verità!
ReplyDelete