Variante Delta: "i dati mostrano come le persone completamente vaccinate possono trasmetterla così come le persone non vaccinate" https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/07/29/fauci-i-vaccinati-possono-contrarre-la-delta-e-contagiare_ec28827a-4660-4d1b-829f-538db9dada74.html
E' la notizia su cui cassandreggiavo da un po', e precisamente da quando l'avevo letta alla fonte, il rapporto mensile del CDC, il 30 luglio.
Il problema è: come si fa a credere a uno che il martedì ti dice "no, i vaccinati non possono contagiare gli altri" (Scientific American, 27 luglio) e il venerdì ti dice "sì, i vaccinati possono contagiare gli altri" (CDC 30 luglio)? Come si fa a credere alla scienza?
Il problema, vero, in realtà, è che invochiamo Santa Scienza e Santo Articolo Scientifico, e ci impegnamo a diffondere e difendere la verità scientifica, ma non siamo preparati a quel che la scienza è davvero: verità provvisorie che possono e devono essere contraddette dalle ultime scoperte, il che avviene particolarmente spesso quando ci si trova di fronte a una cosa nuova come il Covid. Per la scienza, quella vera e non santa, dire una cosa il 27 luglio, e contraddirla il 30 luglio è giusto e doveroso, se fra il 27 e il 30 escono fuori nuove evidenze che falsificano quel che si credeva tre giorni prima.
Questa realtà della scienza ci sconvolge, e ci sconvolge tanto di più perché proprio di fronte alla pandemia, in una situazione di paura e incertezza in cui abbiamo più che mai bisogno di sapere e di poter contare su quel che sappiamo, la scienza ci "tradisce" dandoci più che mai verità provvisorie che vengono contraddette nel giro di tre giorni, e inondandoci di migliaia e migliaia di Articoli Scientifici che dicono tutto e il contrario di tutto - come è perfettamente normale nella ricerca, in particolare di fronte a un virus nuovo e a vaccini nuovi.
A questo fatto sconvolgente noi reagiamo aut difendendo ferocemente (e tanto più ferocemente quanto più siamo spaventati) la verità incontestabile dell'ultimo Articolo Scientifico che abbiamo letto, aut, al contrario negando assolutamente la verità delle affermazioni scientifiche: sbagliamo in tutti e due i casi.
Sbagliamo anche quando cerchiamo di rimediare alla sfiducia di coloro che non credono (più) alle verità scientifiche trattandoli da male informati o cercando di diffondere informazioni "vere", perché ci mettiamo sullo stesso piano: la difesa in bianco e nero di verità che scientifiche non sono, non per mancanza di serietà dei ricercatori, ma per il modo in cui le trattiamo, perché una verità che non può essere contraddetta e falsificata non è scientifica,
Che fare, allora?
Come ho detto sopra, temo che diffondere informazioni corrette non sia una soluzione, se non si affrontano alla radice le cause del rigetto fideistico e dell'adesione fideistica a "verità" fra le quali la gente non è in grado di orientarsi.
Forse, una possibile, parziale soluzione può essere quella di "insegnare a pescare": insegnare, al livello più basico e accessibile, di cosa parliamo quando parliamo di verità scientifica, in che senso ed entro quali limiti possiamo dire che una conoscenza è vera, come navigare (se necessario) nell'oceano delle pubblicazioni scientifiche, a chi fare riferimento per risparmiarsi di navigare (gerarchia delle fonti), e come interpretare quello che dice.