La felicità non è il premio della virtù, ma la virtù stessa. E noi non siamo felici perché dominiamo i nostri impulsi, ma al contrario, è perché siamo felici che possiamo dominare i nostri impulsi.
PROPOSITIO XLII. Beatitudo non est virtutis praemium, sed ipsa virtus; nec eadem gaudemus, quia libidines coercemus; sed contra quia eadem gaudemus, ideo libidines coercere possumus.
Colui il cui corpo è capace di più cose, questi ha una mente la cui massima parte è eterna.
PROPOSITIO XXXIX. Qui corpus ad plurima aptum habet, is mentem habet, cuius maxima pars est aeterna.
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