M.R.: - Mi sintonizzo in streaming su raidue: Fabrizio Corona dice: Io politicamente sono anarchico. P**** D**
D'accordo: è qualcosa di più e di peggio di una neolingua, quella che i parolieri del signor B ci tambureggiano nelle orecchie. E' prendere le parole e schiacciarle ai propri significati, insultarle, distruggerle moralmente. Renderle irriconoscibili e inutilizzabili. Uno stupro di guerra applicato alle parole, dove "anarchia" non significa più rifiuto di dominare, ma la volgare aspirazione a non sottostare a nulla e a nessuno.Ma c'è anche qualcos'altro, che mi inquieta: c'è di vero, in questo ribaltamento della parola anarchia, che in questo momento a voler distruggere lo stato sono loro, è il nemico; e a me sembra che questa distruzione sia un disegno perseguito con grande lucidità e costanza, in cui la banda di criminali impuniti a cui siamo ormai abituati serve a distruggere le leggi, mentre le "riforme" e le piccole scelte (impercettibili) di tutti i giorni servono a distruggere la scuola pubblica, la sanità pubblica, tutto ciò ch'è pubblico e comune ...
Fabrizio Corona è un personaggio-limite che ben incarna il "sentire" di una larga parte di quello che si chiama.... (Come si chiama? "popolo della libertà"?): insomma quella massa, non piccola, di persone che si stanno allegramente suicidando col distruggere le istituzioni che - bene o male - li rappresentano. E, badiamo bene, questa distruzione avviene, da parte di pochi come scelta consapevole (per esemplificare, gli aderenti, o ex aderenti alla P2), da parte dei più per mera perdita di qualunque freno morale, ed incapacità (orgogliosamente esibita come virtù) di stabilire un nesso tra denotante e denotato, "alla Corona", appunto.
ReplyDeleteAggiungo una piccola testimonianza personale: Vivo (in un quartiere "bene" che ad ogni tornata elettorale esprime massicce maggioranze di destra "pesante") accanto ad un plesso scolastico - materna/elementare/media. Orbene, la rampante umanità che viene vomitata dagli enormi SUV che tutti i giorni tra le 7,45/8,30 e poi 12,30/13,30 intasano tutte le strade attorno mostra, e gioiosamente anche, un livello culturale a petto del quale Corona può essere definito un sobrio e pensoso intellettuale. La vera (e presumo, dolorosamente sentita) differenza tra il Nostro e gli altri sta nella visibilità: estrema per il primo, nulla, per la massa dei suoi epigoni.
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